Durante il dibattito, la Lettonia ha presentato una nota sottoscritta da altri 20 Stati membri
La “nuova” PAC è in vigore da due anni ed il Ministro di Stato ungherese Zsolt Feldman ha invitato i delegati a condividere le loro esperienze reciproche sulle prestazioni del nuovo modello di fornitura. Feldman ha poi detto che la Presidenza ha due obiettivi: costruire sull'eccellente iniziativa della Presidenza spagnola e incanalare i risultati del dibattito nelle prossime conclusioni del Consiglio sulla PAC post-2027. Il dibattito è poi proseguito sulle difficoltà di attuazione di questi piani, dove è stata ribadita l'importanza di questo tema, ricordando le proteste degli agricoltori nella prima metà di quest'anno, quando hanno espresso serie preoccupazioni per gli eccessivi oneri amministrativi.
A dare il via allo scambio di opinioni, intorno alle 10 del mattino, è stato il ministro lettone Armands Krauze, il quale ha proposto di semplificare ulteriormente l'attuazione dei Piani strategici. Data l'invasione su larga scala dell'Ucraina da parte della Russia e la fluttuazione dei tassi di interesse, per il politico è chiaro che i Paesi non saranno in grado di raggiungere le tappe del piano e l'attenzione agli obiettivi e ai risultati si sta allontanando dalla semplificazione. Krauze ha anche invitato la Commissione a semplificare il contenuto delle Relazioni annuali sulle prestazioni, aggiungendo che ci sono ampie opportunità che possiamo cogliere in questo momento. Krauze, con il sostegno di oltre 20 colleghi ministri - BG, HR, CY, CZ, DK, EE, FI, FR, DE, EL, IE, IT, LT, LU, MT, PT, RO, SK, SI, ES e SE - ha invitato la Commissione a riconoscere gli esercizi finanziari 2023 e 2024 come un periodo di apprendimento, esortando i funzionari a non imporre sospensioni o riduzioni del finanziamento della PAC agli Stati membri in caso di scostamenti dalle tappe e dagli importi unitari, tenendo conto del necessario adattamento ai requisiti del nuovo modello di erogazione.
In una nota diffusa prima della riunione, la coalizione invita l'Esecutivo UE ad adottare immediatamente un approccio proporzionato ed equilibrato per quanto riguarda le giustificazioni, fornendo chiare linee guida agli Stati membri, che sarebbero conformi agli atti giuridici e all'accordo raggiunto durante i negoziati sulla PAC su ciò che è considerato una giustificazione sufficiente, impedendo al contempo che vengano richieste giustificazioni per qualsiasi, anche minima, deviazione. Secondo questi Stati membri l’approccio deve essere pienamente compreso e applicato dalla Commissione, in tutti i settori, sia politici che di audit, nonché dalle istituzioni degli Stati membri (organismi pagatori, organismi di certificazione), eliminando così la possibilità di interpretazione. Poi auspicano anche una semplificazione e una riduzione del livello di dettaglio richiesto nella valutazione annuale delle prestazioni al fine di ridurre l'onere amministrativo per le autorità competenti. Inoltre, i firmatari della nota invitano i servizi della DG AGRI a riconsiderare l'applicazione degli importi unitari agli interventi non SIGC della PAC, dato che si tratta di un calcolo più matematico, ma non indica necessariamente un uso improprio della spesa della PAC e non rappresenta un rischio per i fondi della PAC. Infine, viene affrontato il tema degli obiettivi. Infatti, per la Lettonia & Co. non vi è alcun valore aggiunto di questo esercizio in termini di progressi verso i risultati e gli obiettivi. I deputati auspicano anche una maggiore flessibilità per gli Stati membri, come previsto dagli atti giuridici per raggiungere i loro obiettivi, con disposizioni che consentano di rivedere le pietre miliari e i valori obiettivo quando le circostanze mutevoli (economiche, climatiche e geopolitiche) che il settore agricolo si trova costantemente ad affrontare, le rendono inevitabili. Questo, dicono, garantirebbe una maggiore coerenza tra la PAC e l'evoluzione della situazione socio-economica.