I verdi hanno espresso fortemente la loro contrarietà alla nuova proposta sulle tecniche genomiche in agricoltura
Il gruppo dei Verdi del Parlamento europeo, gli esperti del settore e le parti interessate si sono incontrati a Bruxelles questa settimana per discutere la loro opposizione ai piani della Commissione relativi alle nuove tecniche genomiche (NGT) nelle piante. In occasione della 10ª Conferenza GMO-Free Europe, tenutasi il 7 settembre, organizzata dall’organizzazione GMO-Free Network in collaborazione con il gruppo Green del PE, la proposta della Commissione è stata esaminata da un punto di vista legale e discussa da professionisti, scienziati, consumatori e responsabili politici.
Il gruppo dei Verdi al Parlamento europeo, in una dichiarazione rilasciata a suo nome dall'europarlamentare tedesco Martin Häusling, il giorno della conferenza, ha affermato che la proposta della Commissione sulle NGT ha dimostrato la volontà dell'esecutivo europeo di abbandonare il principio di precauzione esistente in Europa con il pretesto di perseguire l'innovazione. Poi, il gruppo ha lamentato che le promesse dell'industria, secondo cui le varietà NGT avrebbero consentito l'adattamento al clima e la riduzione dell'uso di pesticidi, non sono state mantenute.
Häusling, che è il portavoce del gruppo dei Verdi per l'agricoltura nella Commissione Agricoltura, ha sottolineato che i loro avvertimenti sono stati ignorati e i timori si sono purtroppo concretizzati con la proposta della Commissione. Il politico ha anche osservato che il piano proposto significherebbe che gli sviluppatori di modifiche genetiche possono mantenere segreti i loro metodi di sperimentazione, consentendo alle imprese agroalimentari di utilizzare prodotti non divulgati ma brevettati, espandendo così il loro controllo sulla produzione alimentare.
La deputata austriaca dei Verdi Sarah Wiener, relatrice del regolamento sull'uso sostenibile dei pesticidi (SUR), ha spiegato che la Commissione europea vuole introdurre sul mercato dell'UE piante modificate con nuove tecniche di ingegneria genetica senza un'adeguata valutazione dei rischi o un'etichettatura. Ha inoltre sottolineato che questa iniziativa rappresenta una minaccia per l'agricoltura biologica, poiché i campi OGM vicini possono contaminare le colture.
L'eurodeputata lussemburghese Tilly Metz, che fa anch`essa parte del gruppo dei Verdi e siede nelle commissioni Ambiente (membro) e Agricoltura (sostituto), ha aggiunto che la stragrande maggioranza dei cittadini dell'UE non vuole che gli organismi geneticamente modificati nei loro piatti, indipendentemente dalla tecnologia utilizzata per produrli e che la proposta della Commissione di eliminare i requisiti di etichettatura per un'intera categoria di piante geneticamente manipolate sarebbe un affronto alla tutela dei consumatori europei.