Le prossime settimane saranno cruciali per l'avanzamento del Regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio, poiché si prevede che il voto del Parlamento europeo sull'accordo provvisorio avverrà durante la sessione plenaria del 24 aprile, mentre il Consiglio dei Ministri dell'Ambiente lo farà in una delle due riunioni che rimangono prima di giugno
Con specifico riferimento all'ortofrutta, la bozza in discussione prevede una serie di disposizioni che mettono in seria difficoltà il settore. Infatti, si stabilisce un trattamento discriminatorio per il settore ortofrutticolo: mentre per altri settori economici si fissano obiettivi generali e graduali, per l'ortofrutta fresca si prevede un drastico divieto di utilizzo di imballaggi in plastica e di sticker non compostabili. Un accordo provvisorio che il settore ha definito sproporzionato e controproducente.
La Commissione europea, il Consiglio e il Parlamento europeo hanno finora ignorato le argomentazioni avanzate ripetutamente e congiuntamente da produttori, commercianti, esportatori e dettaglianti contro tale disposizione, secondo cui essa non ridurrà ma anzi aggraverà gli sprechi alimentari, avrà effetti contrari all'obiettivo di sostenibilità che persegue, impedirà ai produttori comunitari di valorizzare e differenziare i loro prodotti o di contrassegnarne l'origine, peggiorerà le possibilità di tracciabilità e sicurezza alimentare e, inoltre, aggraverà la tendenza già in calo del consumo di frutta e verdura, componente essenziale di una dieta sana.
D'altra parte, il regolamento in discussione prevede un margine di sussidiarietà molto ampio per i Paesi. Gli Stati membri che hanno già legiferato in materia potranno mantenere le proprie norme nazionali (anche se vanno oltre il PPWR) nonostante l'adozione dei regolamenti comunitari. Inoltre, nel decidere i prodotti esenti dal divieto di utilizzo degli imballaggi, si stabilisce che sarà ogni Paese a definire le proprie eccezioni e non l'UE. In altre parole, se approvato, il PPWR nella sua attuale formulazione permetterà la coesistenza di tante norme quanti sono i Paesi all'interno dell'Unione per lo stesso prodotto ortofrutticolo, contraddicendo l'approccio integrato del mercato unico dell'UE.
Il Copa Cogeca, e le associazioni di settore, invitano il Parlamento a modificare la bozza attualmente in discussione per allinearla alla posizione adottata in plenaria, al fine di garantire che il PPWR esenti la restrizione per gli imballaggi monouso per gli ortofrutticoli freschi, per non introdurre un ostacolo al corretto funzionamento e alla libera circolazione degli ortofrutticoli nel mercato unico dell'UE.
Il presidente del gruppo di lavoro ortofrutticolo del Copa e della Cogeca, Luc Vanoirbeek, ha dichiarato: "Per una cooperativa ortofrutticola europea, che commercializza decine di prodotti diversi, destinati a più Paesi dell'Unione, è impensabile coordinare la propria attività di condizionamento, se le regole di confezionamento sono diverse in ogni Paese".
Il settore chiede di reindirizzare questo dossier per abrogare le disposizioni nazionali già adottate e che le istituzioni cerchino un quadro normativo con condizioni armonizzate per l'uso razionale degli imballaggi nel settore ortofrutticolo in tutta l'UE. Un'altra richiesta è la proporzionalità, non discriminazione, e quindi una misurazione oggettiva della sostenibilità delle misure e il raggiungimento di uno standard applicato in modo identico in tutti gli Stati membri. Ciò faciliterebbe la libera circolazione e la commercializzazione di questi prodotti nel mercato unico dell'UE ed eviterebbe i costi che le aziende dovrebbero sostenere per far fronte a regole diverse e mutevoli a seconda del Paese di destinazione.
In un contesto in cui l'Unione europea ha appena rinnovato il suo impegno nei confronti del settore agroalimentare, sarebbe incomprensibile chiudere questa legislatura con un simile abuso degli interessi del settore ortofrutticolo, che dipende in modo particolare dalle esportazioni intra-UE.