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Il Copa Cogeca commenta la possibilità di creare una grande "DG Food" per sostituire la DG AGRI

mercoledì 6 dicembre 2023

Il Copa Cogeca commenta la possibilità di creare una grande "DG Food" per sostituire la DG AGRI

Il Copa Cogeca è voluto intervenire prontamente riguardo ai rumors sulla possibile creazione di una nuova "DG Food" in sostituzione di quella agricola

Questo il comunicato dell'organizzazione con sede a Bruxelles che rappresenta gli agricoltori europei:

 

"Prima ancora dell'inizio della campagna elettorale europea, Bruxelles è già in fermento con voci e idee per il prossimo mandato. Al momento della prima revisione, il progetto di creare una grande "DG Alimentazione" che sostituisca la Direzione generale dell'Agricoltura, assumendo al contempo competenze in altre parti della Commissione, è visto come attraente da alcuni. Per loro, se "Farm to Fork" non ha convinto, è perché le competenze all'interno dell'UE erano troppo frammentate, mentre la principale strategia agricola della Commissione presentava una visione globale delle transizioni da guidare. In questa prospettiva, la creazione di una DG Food fornirebbe la risposta istituzionale creando un'unica cabina di regia, facilitando il processo decisionale e l'estensione dell'agenda Farm to Fork nel prossimo mandato.

Un semplice cambio di denominazione o un cambiamento politico fondamentale? Siamo molto chiari: la creazione di una "DG Food" sarebbe una risposta povera e semplicistica a un problema politico reale e complesso, ovvero il futuro dell'agricoltura all'interno del progetto europeo. Oggi ci sono diverse ottime ragioni per opporsi a questa idea, che va oltre un dibattito semantico o una naturale riorganizzazione amministrativa.

Chi sta spingendo per la creazione di una "DG Alimentazione" in questi giorni? Articoli recenti hanno distinto due gruppi: da un lato, alcune ONG con sede a Bruxelles, che vanno dalle associazioni dei consumatori ai gruppi ambientalisti, e le multinazionali alimentari rappresentate attraverso la loro organizzazione europea - FoodDrinkEurope. Una strana alleanza! Sebbene le ragioni addotte siano diverse, ciò che le accomuna è il desiderio di imporre un approccio dall'alto ai cambiamenti necessari in agricoltura. Eppure è la stessa ideologia che ha portato al fallimento di Farm to Fork, con i suoi obiettivi fuori dagli schemi e scollegati dalla realtà sul campo!

L'idea di una "DG Food" è così caratteristica dei suoi promotori da trascurare completamente il fatto che la politica agricola... non riguarda solo il cibo! Oltre a rimanere al centro della vita rurale, come dimostrano le conclusioni del Consiglio sulla visione a lungo termine per le zone rurali, gli agricoltori e le cooperative agricole producono oggi energia verde, biomateriali, mangimi e co-prodotti come i fertilizzanti, mantenendo migliaia di posti di lavoro nelle zone rurali. Per non parlare di settori chiave come la silvicoltura, che è strettamente legata all'agricoltura. Alcuni degli obiettivi fissati per l'agricoltura sono strategici anche per l'UE: non dimentichiamo che, dopo l'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina, il piano REPowerEU prevedeva un drastico aumento della produzione di biogas entro il 2030. Biogas che è principalmente... agricolo!

Una "DG Food" sarebbe quindi un restringimento piuttosto che un allargamento dal punto di vista agricolo. L'allargamento riguarderebbe la parte a monte della catena agroalimentare. Un'industria a monte che è rimasta relativamente intatta dal Farm to Fork, pur potendo trarre vantaggio dalle transizioni intraprese dagli agricoltori! In base alla nostra esperienza, sappiamo che ovunque sia stato tentato l'esperimento di una "DG Food", la voce degli agricoltori è stata emarginata a favore degli "ordinatori". Con la politica commerciale dell'Unione Europea, questi principi si troveranno al posto di guida: o accettate le transizioni che chiediamo (nulla è imposto, ovviamente), o importeremo! Ridurremo l'impatto ambientale dell'agricoltura in Europa e Bruxelles potrà congratularsi con se stessa, ma a quale costo? Quello di un numero sempre maggiore di importazioni!

Infine, poniamoci le domande giuste: l'istituzione di una "DG Food" risolverebbe di per sé le principali carenze individuate in Farm to Fork? No. Ci sarà uno studio d'impatto complessivo delle politiche avviate in campo agricolo nell'ambito del Green Deal? Molto probabilmente no. Ci saranno finanziamenti precisi per queste iniziative con una "DG Food" al comando? Assolutamente no. Le proposte che emergeranno da una "DG Food" saranno più in contatto con le realtà sul campo? Ancora meno certo! Una 'DG Food' risolverà il problema dell'allineamento tra la politica commerciale dell'UE e le richieste di Farm to Fork? La risposta è invariabilmente NO. Ecco come potremmo comprendere le riserve di alcuni Commissari europei sull'argomento.

Come già si sente dire dai promotori dell'idea della "DG Food", "fate proposte, le critiche sono facili". Eccone solo alcune. Nell'attuale contesto geopolitico, che sta minando la nostra sicurezza alimentare, la necessità di sostenere i produttori e garantire il ricambio generazionale è più che mai essenziale. Il possibile ingresso di nuovi Stati membri e la loro integrazione nel quadro del mercato comune sono un'ulteriore prova che l'Unione europea non ha bisogno di meno agricoltura, ma piuttosto di più!

Per raggiungere questo obiettivo, abbiamo bisogno di una voce forte all'interno del Collegio dei Commissari, con un ruolo di vicepresidente per le aree agricole e rurali nelle loro transizioni. Un vicepresidente garantirebbe la coerenza di tutte le proposte che hanno un impatto sulla comunità agricola e assicurerebbe che l'agricoltura possa contribuire alla crescita del settore. 

Per evitare un ulteriore distacco tra gli agricoltori e la Commissione, proponiamo anche di rafforzare i gruppi di dialogo civile, che sono forum essenziali per il dibattito e il dialogo tra agricoltori, popolazione rurale, ONG e funzionari europei.

Smettiamo di concentrarci sulla costante reinvenzione della ruota (amministrativa) e concentriamoci sul contenuto del prossimo dialogo strategico richiesto dalla Presidente della Commissione Ursula von der Leyen!"