Nella sessione plenaria di oggi a Strasburgo, il Parlamento europeo ha riconosciuto il posto speciale occupato dalla produzione di oli essenziali nell'UE. La decisione, guidata dalla relatrice Maria Spyraki (PPE, GR), è stata accolta con sollievo dall'intero settore, dando un segnale di incoraggiamento in vista dei negoziati a tre.

La Plenaria del Parlamento europeo ha fornito un gradito chiarimento ai settori agricolo e cosmetico, con la decisione di approvare la relazione sulla proposta di revisione del regolamento sulla classificazione, l'etichettatura e l'imballaggio delle sostanze e delle miscele (CLP), integrando nelle norme di classificazione disposizioni specifiche per gli oli essenziali e altri prodotti naturali.

L'importanza di un'adeguata classificazione degli oli essenziali e dei prodotti naturali nell'ambito delle norme di classificazione del CLP era essenziale per evitare di costringere i produttori agricoli ad abbandonare le coltivazioni di oli essenziali. Ora il Parlamento europeo potrà negoziare un testo in cui gli oli essenziali siano trattati in modo diverso dai prodotti petrolchimici nella classificazione delle sostanze potenzialmente pericolose.

Il testo, già votato in commissione ENVI, deriva da un accordo raggiunto che mira a considerare norme adattate per gli oli essenziali e altri estratti naturali ai sensi dell'articolo 5.3. (a). L'emendamento, che protegge l'attuale approccio alla classificazione di più sostanze costitutive (MOCS), è destinato ad avere un impatto positivo su migliaia di agricoltori e lavoratori stagionali, situati principalmente in Stati membri che producono olio di rosa, lavanda, limone o bergamotto come Bulgaria, Spagna, Francia o Italia.

Salvaguardando il futuro delle coltivazioni di olio essenziale, il Parlamento europeo ha fornito un chiarimento salutare di cui ora si dovrà tenere conto nei triloghi.