Durante una conferenza stampa organizzata dal Copa Cogeca in data 6 ottobre, il presidente spagnolo ha voluto evidenziare le principali problematiche che sta affrontando il settore agricolo al momento
Ramón Armengol, presidente della Cogeca, ha dichiarato ai giornalisti, durante la conferenza stampa organizzata nella sede del Copa Cogeca, che la crisi climatica sta avendo un effetto senza precedenti sugli agricoltori europei, in particolare nel sud. Ha inoltre sottolineato che i partner commerciali dei Paesi terzi devono essere obbligati a rispettare gli stessi standard agroalimentari dell'UE. "Stiamo vivendo una situazione estremamente particolare e un'enorme quantità di Paesi sono stati colpiti dalle contingenze climatiche, soprattutto i Paesi dell'Europa meridionale che sono stati maggiormente colpiti dalle precipitazioni e dall'aumento delle temperature. In Spagna, ad esempio, abbiamo perso metà del raccolto di cereali", ha dichiarato l'allevatore spagnolo. Ha poi aggiunto che nell'area in cui vive, la Catalogna, una mela su quattro è rimasta a terra e una su tre è stata buttata via durante il processo di selezione, evidenziando anche le perdite di barbabietole da zucchero e semi oleosi, oltre che del settore vitivinicolo.
Per quanto riguarda l'Ucraina e l'effetto delle sue esportazioni sul mercato dell'UE, ha sottolineato che il Copa Cogeca è deciso ad aiutare l'Ucraina, ma non è possibile permettere che gli agricoltori europei soffrano a causa delle importazioni ucraine di cereali e pollame, che sono importazioni decisamente più economiche. "Chiediamo di accelerare le misure logistiche per facilitare il transito di questi prodotti. È possibile che l'Ucraina diventi uno Stato membro dell'UE, ma la situazione attuale solleva molti interrogativi e problemi. Saremmo d'accordo con accogliere l'Ucraina nell'UE, ma dobbiamo valutare realmente l'impatto che ciò potrebbe avere sul mercato unico", ha aggiunto, chiedendo investimenti efficaci, dopo la guerra, per assicurarsi che la produzione ucraina aderisca agli stessi standard produttivi dell'Unione Europea.
Per quanto riguarda il Mercosur, ha anche ribadito che è importante avere gli stessi standard di produzione sulla scia del Green Deal, essendoci un "pesante onere" per i produttori europei. Quindi, per Armengol, le misure dei prodotti dei paesi terzi dovrebbero essere uguali a quelle dei produttori europei.
Sul benessere degli animali, il lobbysta spagnolo denuncia che è stata fatta una campagna di terrore delle ONG europee e che porta alla disperazione nel mondo degli allevamenti. "È necessario conoscere i tempi e l'impatto economico e dobbiamo prenderci il tempo necessario per essere in grado di valutare appieno gli impatti e le conseguenze per gli allevatori europei”, ha insistito.
Nella conferenza, si è toccato anche il tema della necessità di un budget maggiore per la PAC. Armengol ha infatti sottolineato la complessità della PAC, evidenziando che l'Europa è molto diversificata e che l'ultimo anno di vita della PAC è stato caratterizzato da una serie di cambiamenti. "La popolazione rurale sta invecchiando e, pertanto, è necessario adottare misure diverse per ciascun Paese. Deve essere una PAC con l'azione e non solo con i principi", ha detto.