La proposta di direttiva UE coinvolgeva settori molto importanti per la cooperazione italiana come il miele, le confetture e i succhi di frutta
In data 16 novembre il Comitato AGRI del Parlamento europeo ha approvato all'unanimità il progetto di parere sulla revisione delle "Direttive sulla colazione". Il parere votato migliora sicuramente la proposta della Commissione europea, in particolare per il miele, in termini di tracciabilità, qualità e trasparenza nei confronti dei consumatori.
La revisione di quattro delle cosiddette Direttive Breakfast è strategica per le produzioni iconiche europee: miele, succhi di frutta, confetture/marmellate/gelatine e latte conservato. Gli emendamenti di compromesso votati fanno fare un ulteriore passo avanti alla proposta della Commissione presentata il 21 aprile 2023.
Prendendo atto delle relazioni della DG Salute e dell'OLAF, tra i tanti, sull'adulterazione del miele, gli eurodeputati hanno introdotto modifiche necessarie per proteggere il settore del miele da adulterazioni e frodi. Gli apicoltori europei accolgono con favore l'inclusione nel testo finale dell'indicazione obbligatoria delle percentuali di ciascuna origine e in ordine decrescente nelle miscele di miele. L'indicazione in etichetta della percentuale di tutti i singoli Paesi (sia Stati membri che Paesi terzi) aumenterà la trasparenza per i consumatori e contribuirà in modo significativo a combattere la concorrenza sleale derivante dall'adulterazione dei prodotti di miele importati. L'inclusione di un sistema di tracciabilità blockchain per risalire all'intera filiera del miele, così come l'eliminazione del miele filtrato e l'indicazione in etichetta del miele non riscaldato sono altre proposte apprezzabili. Questi miglioramenti sono il primo passo nella giusta direzione per raggiungere l'obiettivo dello 0% di adulterazione nella catena del valore del miele entro il 2030.
I deputati hanno anche accolto la proposta della Commissione di aumentare il contenuto minimo di frutta nelle marmellate e gelatine. Per il sistema agroalimentare cooperativo, l’aumento di frutta non significa per forza una maggiore salubrità di una marmellata (non ci sono prove scientifiche), ma comunque apprezziamo che l’aumento fissato, frutto di un compromesso, sia minore rispetto a quello auspicato all’inizio.
Per quanto riguarda i succhi di frutta, è stato inserito l'uso di dichiarazioni che aumenterà la consapevolezza tra i consumatori del fatto che i succhi di frutta contengono solo zuccheri naturali presenti nei frutti, eliminando così qualsiasi pregiudizio inconscio che avrebbe portato i consumatori a preferire i prodotti con un'indicazione nutrizionale.
Infine, sia sulle confetture che sui succhi di frutta, non è passato l’emendamento che voleva un’indicazione di paese d’origine precisa sull’etichetta, cosa che avrebbe portato sicuramente qualche difficoltà ai produttori e che il settore dell’industria ha fortemente ostacolato.
Il prossimo 29 novembre si voterà il dossier nella Commissione Ambiente del Parlamento europeo, con l’auspicio che tenga conto dell’opinione di COMAGRI, e dove servirà un grande sforzo da parte di tutti per far valere le ragioni delle nostre cooperative, dato che questa Commissione è quella leader nel dossier.