Le Commissioni IMCO ed ENVI hanno concordato la loro posizione sulle nuove regole previste per le indicazioni di marketing ambientale, con 85 voti favorevoli, 2 contrari e 14 astensioni
Gli eurodeputati delle commissioni Mercato interno e protezione dei consumatori (IMCO) e Ambiente, salute pubblica e sicurezza alimentare (ENVI) hanno concordato la loro posizione sulle nuove norme previste per le indicazioni di marketing ambientale.
La prevista direttiva sulle dichiarazioni ambientali definisce le informazioni che le aziende dovranno fornire a sostegno delle dichiarazioni di marketing ambientale, con un quadro di riferimento e scadenze per la verifica delle prove e l'approvazione delle dichiarazioni. Specifica, inoltre, le sanzioni per coloro che violano la legge.
Con il voto del 14 febbraio, gli eurodeputati hanno approvato la proposta della Commissione secondo cui le dichiarazioni devono essere presentate prima dell'approvazione. In base al testo adottato, le dichiarazioni saranno valutate da verificatori accreditati entro 30 giorni.
Le aziende che violano le nuove regole potrebbero essere escluse dagli appalti, perdere i loro ricavi e incorrere in una multa di almeno il 4% del fatturato annuale. Gli eurodeputati hanno deciso che la Commissione dovrebbe stilare una lista di prodotti e reclami meno complessi che potrebbero essere sottoposti a un processo più rapido o più semplice. Escludono le microimprese dall'obbligo, mentre le PMI avranno un anno in più prima di applicare le regole.
Il relatore dell'IMCO Andrus Ansip (Renew Europe) ha dichiarato che gli studi dimostrano che il 50% delle dichiarazioni ambientali delle imprese sono fuorvianti e che i consumatori e gli imprenditori meritano trasparenza, chiarezza giuridica e pari condizioni di concorrenza, quindi la soluzione proposta dai Comitati è equilibrata, offre maggiore chiarezza ai consumatori e allo stesso tempo è, in molti casi, meno onerosa per le imprese rispetto alla soluzione originariamente proposta dalla Commissione.
Il relatore di ENVI Cyrus Engerer (S&D) ha affermato che è tempo di porre fine al greenwashing e l’accordo su questo testo pone fine alla proliferazione di dichiarazioni ecologiche ingannevoli che hanno ingannato i consumatori per troppo tempo, a suo parere. Inoltre, l’accordo dovrebbe garantire che le imprese abbiano gli strumenti giusti per abbracciare autentiche pratiche di sostenibilità.
La proposta sarà sottoposta a votazione in plenaria, probabilmente a marzo. Il nuovo Parlamento, che dovrebbe riunirsi dopo le elezioni del 6-9 giugno, dovrà portare avanti il dossier.