Il compromesso raggiunto su queste misure commerciali non sembra rispecchiare completamente la posizione della plenaria del Parlamento europeo
Le tre istituzioni europee hanno raggiunto in data 8 aprile 2024 un nuovo compromesso per estendere le misure commerciali all'Ucraina, aggiungendo mezzo anno in più al periodo di riferimento, senza includere grano e orzo. Questo nuovo compromesso, votato anche dalla commissione INTA e che ha ottenuto il sostegno della maggioranza degli eurodeputati, si avvia ora verso il voto finale della plenaria del Parlamento europeo nel corso del mese.
Questo risultato del trilogo ribadisce la proposta della Presidenza belga di estendere il periodo di riferimento per l'attivazione delle misure di salvaguardia includendo la seconda metà dell'anno 2021, come soluzione alle preoccupazioni sollevate da molti Stati membri rispetto al risultato iniziale del trilogo. Questo risultato sembra un po’ una risposta a metà, limitata in termini di potenziale sollievo aggiuntivo per i produttori e fabbricanti. Soprattutto perché, senza l'inclusione del frumento tenero e dell'orzo nell'attivazione automatica delle misure di salvaguardia, rimane insostenibile dal punto di vista degli agricoltori. Inoltre, questo risultato non rispecchia l'esito iniziale della votazione in plenaria del Parlamento europeo del 13 marzo.
Con il passare del tempo, è comprensibile la necessità di trovare una soluzione prima della scadenza delle attuali misure temporanee e della pausa parlamentare. L'attenzione si sposta ora sulla rinegoziazione dell'accordo di associazione con l'Ucraina, dove, come movimento cooperativo, si spera in una migliore protezione della posizione dei nostri produttori e il rispetto dei loro standard da parte dei produttori e trasformatori ucraini, a causa dei potenziali effetti a lungo termine.
Di fronte all'aggressione della Russia, la solidarietà con gli agricoltori ucraini rimane essenziale. Non si può dimenticare, guardando i numeri, che con queste misure i volumi esportati in Europa restano consistenti. Questa solidarietà non può ricadere solo sulle spalle degli agricoltori, e bisognerebbe agire d’anticipo e proporre ulteriori misure per integrare l'Ucraina.