Parere del Comitato Economico e Sociale Europeo
Il 13 giugno 2023 la Commissione europea ha proposto una raccomandazione del Consiglio sullo sviluppo di condizioni quadro per l'economia sociale e ha osservato che le politiche fiscali possono avere "un ruolo significativo nel promuovere l'economia sociale e nel garantire che gli enti dell'economia sociale possano permettersi di operare a fianco delle imprese tradizionali, creando un ambiente imprenditoriale più equo e contribuendo nel contempo all'inclusione sociale e a un migliore accesso all'occupazione". Dato l'approccio ampio e generale della proposta della Commissione europea - che include tra l'altro riferimenti al ruolo degli aiuti di Stato, degli appalti pubblici e dei fondi europei - gli aspetti fiscali sopra menzionati devono essere analizzati e presi in considerazione dal CESE. Il parere è stato affidato a Giuseppe Guerini.
Nel parere:
Il CESE sottolinea la necessità che i sistemi fiscali degli Stati membri non ostacolino lo sviluppo dell'economia sociale e accoglie con favore l'obiettivo della Commissione europea di fornire sostegno agli Stati membri attraverso la pubblicazione di orientamenti sui pertinenti quadri fiscali applicabili agli enti dell'economia sociale basati sull'analisi e sui contributi disponibili forniti dalle autorità degli Stati membri e dai portatori di interessi dell'economia sociale.
Il CESE osserva che la conoscenza degli approcci adottati nei diversi Stati membri può costituire un importante punto di partenza per approfondire e migliorare il quadro complessivo della fiscalità degli enti dell'economia sociale sul mercato interno. Consapevole delle forti difficoltà legate alla necessità di raggiungere l'unanimità in seno al Consiglio, il CESE auspica che in futuro si possa perseguire l'armonizzazione dell'approccio alla fiscalità per gli enti dell'economia sociale in un'ottica di consolidamento del mercato interno. Si esorta pertanto ad avviare una riflessione avanzata sulle possibili forme di futura armonizzazione della tassazione dell'economia sociale nell'UE.
Il CESE supporta, in particolare, le misure fiscali nazionali volte a offrire un trattamento fiscale differenziato agli utili reinvestiti per il perseguimento delle finalità statutarie o devoluti a riserva indivisibile degli enti dell'economia sociale, osservando che spesso tali riserve non sono distribuibili tra i soci né durante la vita della società né tantomeno dopo il suo scioglimento. Tali utili reinvestiti o devoluti a riserva indivisibile sono infatti uno strumento fondamentale per favorire la capitalizzazione e patrimonializzazione degli enti dell'economia sociale.
Il CESE rileva con favore che in alcuni Stati membri gli enti dell'economia sociale sono assoggettati a un'aliquota IVA specifica (5 %/10 %) compatibile con il quadro normativo europeo in materia di IVA e incoraggia la Commissione europea e gli Stati membri a considerare anche aliquote IVA particolari per le attività di pubblica utilità svolte dagli enti dell'economia sociale e per i servizi sociali, in particolare per il settore dell'assistenza sanitaria e sociale destinata agli anziani, oltre che per i settori dei servizi alla persona, dell'assistenza a lungo termine e dell'istruzione.
Il CESE osserva che sarebbe opportuno prendere in considerazione l'introduzione di una definizione degli enti dell'economia sociale nel regolamento generale di esenzione in materia di aiuti di Stato, sviluppando contestualmente adeguati meccanismi di esenzione dalla disciplina sugli aiuti di Stato per il finanziamento degli enti dell'economia sociale sotto il profilo fiscale.
Il CESE raccomanda che, per evitare distorsioni e comportamenti opportunistici o elusivi, tutti gli Stati membri si dotino di registri pubblici, accessibili e trasparenti, ai quali siano iscritti gli enti dell'economia sociale che ricevono donazioni. Tali registri dovrebbero prevedere il deposito dei bilanci e delle relazioni di missione, che rendano evidenti le attività di interesse generale svolte dall'ente grazie a donazioni, agevolazioni e contributi pubblici o donazioni private.