Durante l'AGRIFISH del 15 luglio si è parlato anche di deforestazione
I ministri dell'Agricoltura, riuniti a Bruxelles per l’AGRIFISH del 15 luglio, hanno sollecitato un ripensamento della tempistica del regolamento UE sulla deforestazione oltre che ribadire le richieste di modificare lo status di protezione dei grandi carnivori e hanno sottolineato che le emissioni dell'agricoltura non possono essere limitate nello stesso modo in cui si applicano agli altri settori. I ministri hanno discusso una nota di 4 pagine dell'Austria, sostenuta da Repubblica Ceca, Finlandia, Grecia, Lituania, Polonia e Slovacchia, dal titolo "Agricoltura e silvicoltura europee: la spina dorsale di un'UE competitiva, sovrana e prospera".
Nel giorno in cui i commissari Virginijus Sinkevičius (Ambiente) e Adina Vălean (Trasporti) hanno annunciato le loro dimissioni, lasciando il loro attuale ruolo per prendere posto al Parlamento europeo, i ministri hanno voluto riconsiderare fermamente i tempi di applicazione del regolamento sulla deforestazione e affrontare adeguatamente le gravi preoccupazioni legate alla sua attuazione e concentrarsi su requisiti semplificati e meno burocratici per gli agricoltori, aumentando la competitività e rafforzando la loro posizione nella catena del valore alimentare.
I ministri hanno poi voluto sottolineare l’importanza del settore forestale: “I settori agricolo e forestale europei vanno ben oltre la semplice produzione di alimenti e la fornitura di materie prime. L'agricoltura e la produzione alimentare offrono più di 12 milioni di posti di lavoro e aggiungono un valore lordo di 178 miliardi di euro all'anno all'economia dell'UE, mentre il settore forestale europeo offre 17,5 milioni di posti di lavoro in tutta Europa e il valore aggiunto lordo totale delle industrie forestali e del legno europee ammonta a 1.100 miliardi di euro. Si tratta di pilastri solidi dell'autonomia strategica dell'Unione", hanno sottolineato i delegati.
Inoltre, la sicurezza alimentare e l'indipendenza energetica attraverso la biomassa agricola e forestale e la bioeconomia sarebbero asset strategici e contribuiscono in modo determinante alla sicurezza, all'autonomia strategica e alla riduzione delle dipendenze esterne dell'Unione. L'agricoltura e la silvicoltura dovrebbero essere la spina dorsale di aree rurali vitali che sono al centro dello stile di vita, dell'identità e delle tradizioni culturali europee. “Gli agricoltori chiedono un quadro politico stabile e prevedibile, sottolineando che requisiti sempre più severi per la produzione agricola, oltre a una situazione di mercato generale esigente e impegnativa, indeboliranno e metteranno in pericolo questo settore strategico fondamentale. È indispensabile tenere conto delle limitazioni naturali dei settori basati sulla natura. A differenza di altri settori, le emissioni agricole derivano in gran parte da processi naturali e possono quindi essere ridotte solo fino a un certo punto senza mettere a rischio la produzione", concludono i ministri.