Proposto nel settembre 2021, il programma strategico per il decennio digitale delinea misure concrete per promuovere l'innovazione e gli investimenti nei settori delle competenze digitali, delle infrastrutture digitali, della digitalizzazione delle imprese e dei servizi pubblici. Nel dicembre 2022 tale programma è stato integrato dalla dichiarazione europea sui diritti e i principi digitali.
La prima relazione sullo stato del decennio digitale presenta un'analisi globale dei progressi compiuti verso la realizzazione di una trasformazione digitale volta a rafforzare la sovranità digitale, la resilienza e la competitività dell'UE. Comprende una valutazione dei progressi compiuti dall'UE verso gli obiettivi e i traguardi della strategia 2030 dell'Europa, concentrandosi su quattro pilastri principali: competenze digitali, infrastrutture digitali, digitalizzazione delle imprese, compreso l'uso dell'intelligenza artificiale (IA), e digitalizzazione dei servizi pubblici.
Infrastrutture digitali - connettività sicura
Nell'ambito dell'attuale obiettivo per il 2030, tutti dovrebbero avere accesso alla copertura Gigabit e le reti 5G efficienti dovrebbero essere disponibili in tutte le regioni popolate. Attualmente le reti in fibra, indispensabili per la connettività Gigabit, raggiungono solo il 56% delle famiglie, mentre la copertura 5G si attesta all'81% della popolazione, scendendo al 51% nelle zone rurali. Il dispiegamento delle reti 5G autonome è tuttavia in ritardo e la qualità del 5G non soddisfa le aspettative degli utenti finali e le esigenze dell'industria. Il 55% delle famiglie rurali non è ancora servito da alcuna rete avanzata e il 9% non è ancora coperto da alcuna rete fissa. Sono necessari ulteriori investimenti fino ad almeno 200 miliardi di € per garantire la piena copertura Gigabit in tutta l'UE e la copertura 5G in tutte le zone abitate.
Digitalizzazione delle imprese
Il programma strategico per il decennio digitale (DDPP) fissa tre obiettivi per promuovere la digitalizzazione delle imprese:
- adozione da parte di almeno il 75% delle imprese di servizi di cloud computing, big data e/o intelligenza artificiale (IA);
- realizzazione di un livello base di intensità digitale (misurando l'uso di diverse tecnologie digitali a livello di impresa) da parte di oltre il 90% delle piccole e medie imprese (PMI);
- il raddoppio del numero di "unicorni" (società con una valutazione superiore a 1 miliardo di €).
Digitalizzazione dei servizi pubblici
Gli obiettivi del programma strategico per il decennio digitale prevedono un'accessibilità online del 100% dei servizi pubblici fondamentali e, se del caso, la possibilità per i cittadini e le imprese dell'Unione di interagire online con le pubbliche amministrazioni, l'accesso online alle proprie cartelle cliniche elettroniche per il 100% dei cittadini dell'Unione e l'accesso a un'identificazione elettronica (eID) sicura per il 100% dei cittadini dell'Unione. Molti Stati membri si trovano in una posizione favorevole per conseguire la piena digitalizzazione dei servizi pubblici e delle cartelle cliniche, nonché la diffusione dell'eID per i loro cittadini. Tuttavia, sono necessari investimenti significativi per migliorare la disponibilità e le prestazioni transfrontaliere dei servizi pubblici. Per quanto riguarda il portafoglio europeo di identità digitale, la sua piena diffusione è in corso: si prevede che sarà completata entro il 2030 e integrata dall'euro digitale proposto nel giugno 2023.
Competenze digitali
L'UE è impegnata ad aumentare le competenze digitali di base di almeno l'80% delle persone di età compresa tra i 16 e i 74 anni e a disporre di 20 milioni di specialisti in TIC entro il 2030. La relazione dimostra tuttavia che entro il 2030 e nelle condizioni attuali solo il 59% della popolazione avrà almeno le competenze digitali di base e che il numero di specialisti in TIC potrebbe non superare i 12 milioni. Gli Stati membri devono dare priorità agli investimenti nell'istruzione di alta qualità e nelle competenze e promuovere la partecipazione delle donne alle discipline STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) fin dalla più tenera età.
Valori e principi per la società online
La relazione sottolinea il ruolo pionieristico dell'UE nella creazione di una trasformazione digitale sicura e incentrata sulle persone, come sancito nella dichiarazione europea sui diritti e i principi digitali. L'UE ha introdotto misure politiche e legislative rilevanti, quali la normativa sui servizi digitali, la normativa sull'IA, la legge europea per la libertà dei media e la comunicazione sui mondi virtuali.
Una transizione digitale sostenibile
La relazione descrive gli sforzi in corso per rendere più verde la transizione digitale. Misure quali l'iniziativa "diritto alla riparazione", i criteri di progettazione ecocompatibile per telefoni cellulari e tablet e il piano d'azione dell'UE per la digitalizzazione del sistema energetico ridurranno l'impatto ambientale delle tecnologie digitali. Ulteriori investimenti attraverso piani nazionali per la ripresa e la resilienza o investimenti congiunti sono inoltre fondamentali per promuovere la piena transizione verso soluzioni digitali a zero emissioni nette, unitamente a meccanismi di monitoraggio migliorati per misurare l'impronta ambientale dei servizi di comunicazione elettronica.