Dal 2024, gli agricoltori hanno costantemente messo in guardia l'UE sulle riforme della PAC e del bilancio, sull'eccessiva regolamentazione che limita l'iniziativa agricola e sulla spinta a concludere accordi commerciali contraddittori come quello con il Mercosur. Ora, alla fine del 2025, le aspettative rimangono sostanzialmente insoddisfatte.
L'agricoltura e la sicurezza alimentare sono pietre miliari della sicurezza e della sovranità dell'Europa e il mondo agricolo non se la sente di rimanere in silenzio davanti ad un lento ma inesorabile smantellamento delle politiche principali del settore.
Nonostante i discorsi di alto livello che presentano l'agricoltura come un settore strategico, le azioni e le proposte della Commissione raccontano una storia diversa: segnalano un allontanamento dalle ambizioni agricole comuni dell'UE. Il divario crescente tra parole e fatti e la determinazione ad andare avanti dietro una cortina fumogena politica, nonostante le conseguenze per le famiglie rurali, le comunità e i consumatori, sono diventati insostenibili per gli agricoltori.
Pertanto, il 18 dicembre a Bruxelles, il Copa e la Cogeca invitano a una giornata paneuropea di protesta, poche ore prima che la presidente von der Leyen parta per il Brasile per concludere l'accordo con il Mercosur e mentre i Capi di Stato e di governo dell'UE si riuniscono per una sessione chiave del Consiglio europeo sul futuro bilancio dell'UE. Circa quaranta organizzazioni agricole di tutta Europa hanno già confermato la loro partecipazione. Ci si aspetta che 10.000 agricoltori trasmettano un messaggio forte e unito alla Commissione, in cerca di soluzioni audaci, chiare e concrete per le nostre aziende agricole e le nostre cooperative agricole, ovvero:
- Una PAC forte, comune e ben finanziata dopo il 2027;
- Regole commerciali eque e trasparenti che proteggano gli standard dell'UE e i settori più sensibili;
- Una reale semplificazione, una migliore regolamentazione e certezza giuridica.