Juan Antonio Pedreño è stato rieletto per la quarta volta presidente di Social Economy Europe (SEE), un'organizzazione che comprende 2,8 milioni di entità, rappresenta circa l'8% del PIL europeo e impiega oltre 13,6 milioni di persone. Nelle parole di Pedreño, "una fase piena di sfide inizia in un momento in cui l'economia sociale gode di grande riconoscimento a livello statale e internazionale". Il secondo vicepresidente e ministro del lavoro e dell'economia sociale del governo spagnolo, Yolanda Díaz, ha chiuso l'Assemblea, difendendo questo modello produttivo come motore di uno sviluppo economico sostenibile, democratico e socialmente più equo.
Alla XVI Assemblea generale di "Social Economy Europe " (SEE), tenutasi il 24 giugno a Roma e ospitata nella sede dell'Alleanza delle Cooperative Italiane, Juan Antonio Pedreño è stato rieletto all'unanimità per la quarta volta presidente di questa organizzazione, che comprende 2,8 milioni di entità, rappresenta l'8% del PIL europeo e impiega oltre 13,6 milioni di persone, secondo i dati SEE.
Nei prossimi tre anni, il presidente della Confederazione Spagnola delle Imprese dell'Economia Sociale (CEPES) lavorerà con il nuovo Comitato Esecutivo, anch'esso eletto durante questo evento, tra cui Giuseppe Guerini in rappresentanza dell’Alleanza delle Cooperative Italiane.
Juan Antonio Pedreño ha ringraziato i rappresentanti dell'economia sociale europea per l'impegno del governo spagnolo e, in particolare, la seconda vicepresidente e ministra del lavoro e dell'economia sociale, Yolanda Díaz , verso questo modello di business “che rappresenta lo stesso dell'automotive settore in Europa”. Per Pedreño “inizia una fase piena di sfide in un momento in cui l’Economia Sociale gode di un grande riconoscimento a livello statale e internazionale”.
Secondo Pedreño, questo modello di business affronta tre grandi sfide della società europea: “Rafforza le democrazie, facilita la transizione verde e la lotta contro i cambiamenti climatici e riduce anche le disuguaglianze”.
Al termine di questa assemblea, Yolanda Díaz ha difeso questo modello produttivo come “motore di uno sviluppo economico sostenibile, democratico e socialmente più equo” e si è impegnata a continuare a promuovere l’Economia Sociale, portandola in ogni angolo del mondo.
L’economia del futuro è l’economia sociale
Per Díaz “l’economia del futuro è l’Economia Sociale” e lavorerà principalmente su tre assi per metterla al centro dell’attività legislativa europea: “Lavoreremo per promuovere la designazione di un commissario europeo responsabile dell’Economia Sociale per la prossima legislatura europea, un’iniziativa già sostenuta da diversi Stati membri e inclusa nella Roadmap di Liegi”.
Il secondo asse su cui lavorerà il Secondo Vicepresidente è il rinnovo dell'Intergruppo per l'Economia Sociale del Parlamento Europeo, organismo che conta sul sostegno di oltre cento eurodeputati. Infine, Díaz ha assicurato che promuoverà lo sviluppo della prima raccomandazione europea sull'economia sociale, approvata durante la presidenza spagnola del Consiglio dell'UE, attraverso un aumento della dotazione economica e una tempistica per il piano d'azione europeo per l'economia sociale.