L’ufficio di Bruxelles di Confcooperative ha presenziato per due giornate alla famosa fiera ortofrutticola Fruit Logistica. Le giornate sono state intense e piene di eventi sia a livello nazionale che internazionale.
La prima giornata, il 5 febbraio, ha visto lo stand di Confcooperative, coadiuvato dalla BCC di Roma, organizzatore di un evento di stampo internazionale per discutere delle nuove modifiche all’OCM (Organizzazione comune di mercato). All’evento, moderato dal capo ufficio di Confcooperative UE e Relazioni estere Leonardo Pofferi, hanno partecipato anche gli esponenti delle cooperative ortofrutticole belghe, francesi, spagnole e della Repubblica Ceca, oltre al presidente di Fedagripesca Raffaele Drei e Davide Vernocchi. Come detto in precedenza, il tema della tavola rotonda è stato le nuove modifiche dell’OCM, dove Confcooperative ha ribadito l’importanza di mantenere la distinzione tra OP riconosciute e non, poiché abbandonando il sistema di riconoscimento il settore potrebbe risentire contraccolpi in tema di concorrenza. Inoltre, per quanto riguarda i contratti, l’ortofrutta ha una diversa deperibilità rispetto agli altri prodotti e dovrebbe quindi essere per definizione descritta in questa maniera, così come è stato fatto per il regolamento sul packaging (PPWR). Infine, Confcooperative supporta il punto sul fair trade, ma predica attenzione alla proliferazione di schemi come il Global Gap, che mettono in mano ai retailers un potere che per gli agricoltori è difficile da contrastare.
La sera del 5 ha poi visto la delegazione di Confcooperative Fedagripesca presso l’ambasciata italiana a Berlino, dove il presidente Drei è intervenuto in una tavola rotonda insieme ai presidenti di Coldiretti, Confagricoltura, CIA, e Fruit Imprese.
Il giorno seguente, sempre presso lo stand di Confcooperative, si è tenuto un evento che ha trattato principalmente il tema fitofarmaci. Nel panel spiccava il nome del presidente di Confcooperative nazionale Maurizio Gardini, il quale ha evidenziato che il costante calo di molecole utilizzabili per curare le nostre colture sta mettendo in ginocchio il nostro paese e tutta l’Europa. Questo fatto si aggrava quando le nostre produzioni calano e il continente importa prodotti meno salubri da paesi terzi, venendo a mancare un fattore cruciale come quello della reciprocità.